Tra eletti mai convalidati e convalide di atti inesistenti, nel Palazzo il caos regna sovrano
La travagliata questione riguardante la convalida degli
eletti è stata finalmente oggetto di discussione nell’ultima seduta di
Consiglio Comunale tenutasi lo scorso 19 dicembre 2013.
Nel corso della stessa infatti, l’assise ha formalmente e
sostanzialmente riconosciuto l’invalidità della deliberazione riguardante la
convalida: un procedimento previsto dalla legge proprio nella prima seduta
successiva alle elezioni, per valutare l’esistenza o meno di incompatibilità
nel rivestire la carica da parte di qualcuno degli eletti.
Un provvedimento essenziale quindi, al quale il Consiglio
Comunale di Nettuno non ha adempiuto nella prima seduta dopo le elezioni, né
successivamente, riportando però sul relativo atto che fa riferimento alla
deliberazione n°32 del 27 giugno 2013 (data appunto del primo Consiglio) che il
procedimento era stato deliberato e votato.
Una questione che fin dalla seconda riunione del Consiglio
Comunale era stata sollevata dal Consigliere Eufemi, e in seguito dall’intera
Opposizione, in ogni seduta e per conoscenza alle Istituzioni competenti,
proprio per sottolineare il carattere non veritiero della deliberazione n° 32
che dava per votata la convalida degli eletti.
Nonostante l’intera maggioranza, Sindaco in testa, abbia
sempre ribadito nel corso dei mesi la validità della stessa deliberazione,
improvvisamente e inaspettatamente, e guarda caso qualche minuto prima
dell’approvazione del bilancio 2013, lo scorso 19 dicembre il Presidente del
Consiglio Comunale Gianluca Franco, ha convocato con procedura d’urgenza un
Consiglio Comunale con all’Ordine del giorno il punto “Convalida degli Eletti –
determinazione”.
Perché tale urgenza, considerata l’essenzialità di un atto
che doveva essere assunto già dal primo Consiglio Comunale, come recita il
Testo Unico degli Enti Locali?
La questione purtroppo però si è fatta ancora più complicata
perché proprio nella seduta del 19 dicembre, anziché ritenere inesistente e
quindi nullo un atto che solo adesso, per ammissione della stessa assemblea,
non è mai stato votato e quindi non può essere mai stato deliberato, il
Consiglio Comunale delibera di convalidare la convalida degli eletti, la stessa
mai avvenuta.
Con la stessa serietà e rigidità con la quale abbiamo
portato avanti questa battaglia fin dal nostro insediamento, ora chiediamo:
come si fa a convalidare un atto inesistente? E le delibere assunte negli
ultimi sei mesi da un Consiglio non convalidato sono legittime? E se non lo
fossero? Né, come qualcuno dice, la convalida degli eletti può essere
considerato un atto meramente formale, altrimenti perché la maggioranza in
fretta e furia e con procedura d’urgenza decide di deliberare la convalida
della convalida con atto postumo? E perché nei sei mesi successivi al primo
Consiglio non lo ha mai fatto? C’era qualche incompatibilità da nascondere,
qualcosa da sistemare? O è stata solo arroganza non volere riconoscere le
ragioni dell’Opposizione?
Ora la questione è veramente complicata e il rischio di
annullamento degli atti fin qui assunti è certamente possibile e concreto e ciò
solo a causa di atteggiamenti che portano ad affrontare con superficialità anche
atti così fondamentali per la vita istituzionale dell’Ente.
E, infine, come non citare il Prefetto di Roma, che era
stato indotto dall’Amministrazione, con un documento a firma dell’ex Segretario
Allocca, a credere che la votazione fosse avvenuta, cosa pensa di fare di
fronte a un così grave sconvolgimento dei fatti?
L’Opposizione Consiliare