E’ incredibile!
Per fare campagna elettorale si specula persino sul dolore privato, rievocando a modo di parte vicende e fatti accaduti più di 20 anni fa.
Ho letto quanto avrebbe scritto Francesca Denni (il
volantino non è firmato) e non ho parole, ma non gliene voglio. Capisco
la condizione psicologica e il fatto che lavora in un contesto che non
rende del tutto libero il pensiero.
Ma i fatti non stanno così. In quegli anni, 1992 e precedenti, fui l’unico amministratore che decise di opporsi alla folle prepotenza di Claudio Menna. Per questa ragione, in quanto sotto minaccia, fui sottoposto a tutela personale.
In quella tragica mattina il 7 ottobre 1992 negai
ancora una volta i soldi a Menna e accadde ciò che non sarebbe accaduto
se le Istituzioni avessero fatto sempre ciò che avevo deciso di fare io:
opporsi alla prepotenza.
Non ho mai dimenticato ciò che mi sussurrò Francesco Denni sul letto di ospedale: “Assessore, tu hai fatto solo il tuo dovere”. Credo che sia un’offesa alla Sua memoria asserire il contrario.
Nei giorni successivi alla Sua morte mi prodigai
anche per tutti i familiari, fino a quando, poche settimane dopo, mi
dimisi da Assessore e Vice Sindaco e non ebbi più alcun ruolo per poter
intervenire. Questa vicinanza mi fu testimoniata anche dall’affetto che
mi riservò Sesa, sua figlia che, insieme al fidanzato, passò il
Capodanno a casa mia e mi invitò poi al suo matrimonio.
Mi dispiace di aver dovuto precisare queste cose.
Allego anche alcuni documenti e giornali dell’epoca anche se fa male
attualizzare dolori così grandi.
Non devo giustificarmi di nulla.
Sono sereno con la mia coscienza e davanti al Signore.
Trovo incivile che il Comitato di Chiavetta
continui la campagna elettorale con tali argomenti e che i suoi ultras
continuino a sfornare volantini diffamatori e oltraggiosi, tra l’altro
senza firma e con fatti totalmente inventati.
Anche oggi ho sporto querela. E continuerò a farne
sperando che la giustizia faccia il suo corso. Lo dico con grande
serenità. In questo momento per me non è prioritario fare il Sindaco di
Nettuno.
E’ invece prioritario liberare e disinfestare la Città da tutti gli imbroglioni e mascalzoni che l’hanno resa infetta.
Lo farò con tutte le mie forze, qualsiasi ruolo avrò.
Carlo Eufemi