Leggo sui giornali
locali del dibattito in corso tra il Consigliere comunale Piero Tirocchi e il
Sindaco Alessio Chiavetta, in merito alla momentanea sospensione dei cosiddetti
«Pianetti», ossia i piani di recupero dei nuclei abusivi che il Comune di Nettuno
ha adottato e che ora sono al vaglio della Regione Lazio, in quanto mancanti di
ben 13 atti amministrativi, 3 elaborati tecnici, 19 tavole di analisi, 9 tavole
di progetto e 3 tavole specifiche per ciascun tipo di variante; il Consigliere
Tirocchi ha chiaramente ragione.
Come ho già avuto
modo di dichiarare, la Giunta Chiavetta sta fornendo una cattiva informazione
ai cittadini, con il risultato di generare solo illusioni.
Ho già messo in
rilievo che l’acquisizione dei pareri e delle autorizzazioni chieste dalla
Regione Lazio per il “Recupero dei nuclei abusivi - L.R. 28/80”, è dovuto anche
per i Piani Attuativi della S/1 di Santa Barbara e delle Borgate.
Tutti i nulla-osta, i
pareri e le autorizzazioni, previsti per legge (quali sismico, idrogeologico,
usi civici, vegetazionale, paesaggistico, sanitario ecc.) sono considerati, per
la loro importanza, propedeutici e vincolanti sulla pianificazione, in quanto
solo dal risultato di questi, si potrà determinare la più corretta destinazione
del territorio ai fini urbanistici e un miglior risultato in termini economici
e finanziari, sia per l’Amministrazione Comunale, che per i Cittadini.
Per fare solo un
esempio, basta leggere quanto riportato all’art. 89 del D.P.R. 380/2001, in
merito all’acquisizione del parere idrogeologico:
Art. 89 (L) - Parere
sugli strumenti urbanistici (Legge 3 febbraio 1974, n. 64, art. 13)
- Tutti i comuni nei quali sono applicabili le norme di cui alla presente sezione e quelli di cui all’articolo 61, devono richiedere il parere del competente ufficio tecnico regionale sugli strumenti urbanistici generali e particolareggiati prima della delibera di adozione nonché sulle lottizzazioni convenzionate prima della delibera di approvazione, e loro varianti ai fini della verifica della compatibilità delle rispettive previsioni con le condizioni geomorfologiche del territorio.
- Il competente ufficio tecnico regionale deve pronunciarsi entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta dell'amministrazione comunale.
- In caso di mancato riscontro entro il termine di cui al comma 2 il parere deve intendersi reso in senso negativo.
L’Amministrazione
Comunale sta difendendo il suo operato contro ogni logica.
Le leggi esistono e
anche da molto tempo (vedi art. 13 della L. 64/74), basta rispettarle, a
salvaguardia dell’interesse generale.
Il Sindaco, è stato
eletto anche per far rispettare le leggi. È assurdo pretendere di difendere la
propria azione amministrativa, fuori dal contesto delle regole.
Per chiudere
sull’argomento, posso ritenere che, per i “Pianetti”, siamo ancora in tempo per
porre rimedi, basta acquisire i pareri, accertare la corretta pianificazione,
riapprovare il tutto in Consiglio comunale, ripubblicare in caso di modifiche,
rivalutare le osservazioni e poi, trasmettere il tutto alla Regione Lazio.
Mentre per i piani
attuativi delle zone S/1, la cosa è diversa.
Come ho già detto,
sono stati già rilasciati permessi di costruire, quindi tutto assume un aspetto
diverso, molto più grave e al contempo inquietante, perché ancora oggi non
risulta che siano stati presi provvedimenti in merito.
Mi preme ricordare
che, al Suo insediamento, il Sindaco Chiavetta e tutta la sua maggioranza,
hanno approvato “Le Linee Programmatiche relative alle azioni e ai progetti da
realizzare nel corso del mandato”. Questo prevede al primo punto del Settore
Ambiente e Territorio: “Il Nuovo Piano Regolatore Generale con la previsione di
salvaguardia generale”.
In questi cinque anni
la Giunta Chiavetta ha di fatto adottato diverse varianti urbanistiche, non
certo di salvaguardia del territorio, in realtà ben rispondente a interessi di
parte e di pochi “fortunati”.
Carlo Eufemi