dalla redazione
Iniziamo oggi a pubblicare le proposte presentate nel corso
dell’incontro pubblico “Obiettivi in Comune”, tenutosi lo scorso 28 marzo
presso la sala “Le Sirene” di Nettuno.
Passeggiata tra i tesori storico-architettonici di Nettuno
di Cosimo Pica
Come diceva il grande architetto Oscar Niemeyer, scomparso
all’età di 105 anni lo scorso dicembre: “L’architettura non è importante,
l’architettura è un pretesto. Importante è la vita, importante è l’uomo”.
Per questo l’architettura ha una forte funzione politica,
perché si occupa dell’uomo e della sua maniera di vivere. Non si può nascondere
che la vita è migliore se i luoghi di vita sono migliori, che la vita è
gradevole se i luoghi di vita sono gradevoli, sono belli!
Bene, a Nettuno la vita (parafrasando Roberto Benigni) può
essere bella perché Nettuno può essere bella, gradevole.
Abbiamo le risorse per renderla migliore di come oggi è
vissuta.
Seguitemi in questa passeggiata…
Iniziamo da Villa Borghese (XVII secolo). Conosciuta anche
con il nome di Villa Bell’Aspetto. Edificio di eccezionale valore storico
artistico, è stata di proprietà di Camillo Borghese, marito di Paolina
Bonaparte. L’edificio conserva al suo interno opere di eccezionale valore
storico ed artistico e comprende un interessante area verde di circa 50 ettari,
comprendente un giardino all’italiana ed una macchia di grande valore botanico,
non a caso la Regione Lazio l’ha inserita tra le “Riserve Naturali protette”.
La gestione di questa area è in capo alla Provincia di Roma e Direttore di
questa Riserva è l’Architetto Rosanna Cazzella. Ricordo che anni fa, nella
Giornata del Fai (porte aperte ai monumenti) il compianto Professore Ettore
Cuccillato, riuscì a consentire la visita a questa storica Villa. Possiamo oggi
ripetere questa visita almeno un giorno al mese, concordando con la proprietà
(come si fa per il Giardino di Ninfa) e possiamo chiederne, con l’eliminazione
della Provincia, la diretta gestione in capo al Comune di Nettuno?
Proseguendo questa passeggiata, arriviamo al Forte Sangallo,
monumento simbolo dell’architettura militare italiana e mondiale; nel
1501-1503, epoca della sua costruzione, ha rappresentato il modello a cui tutti
gli architetti militari dell’epoca si sono ispirati. La sua peculiarità è il
bastione con il fianchetto ritirato e la troniera in posizione protetta e
inattaccabile, dopo l’avvento delle armi da fuoco. Debbo osservare che tale
particolarità è purtroppo interdetta alla visita. Cioè la parte più
interessante del monumento è preclusa alla visita. Questo monumento comprende
inoltre, uno stupendo giardino che consente, non solo di avere un importante
spazio verde all’interno della città, ma offre la possibilità di godere delle
forme e delle soluzioni architettoniche del monumento che debbono essere
valorizzate.
Poco distante dal Forte, abbiamo la Chiesa di San Francesco,
realizzata su una preesistenza romana, contiene al suo interno una importante
opera di uno dei maggiori artisti del seicento italiano, nettunese, che operò,
fra gli altri, in collaborazione con Pietro da Cortona e Guido Reni, le sue
opere sono nei più importanti musei del mondo, basta aprire la pagina di
Wikipedia, per avere contezza di ciò (Palazzi Vaticani, National Gallery di
Londra, Metropolitan Museum di New York, Chiese e Palazzi romani, Musei di
Vienna, Washinton e altri numerosi musei italiani).
Bene, noi abbiamo quest’opera, ai più sconosciuta e
difficilmente visibile per le brevi fasce orarie di apertura della chiesa
stessa.
Borgo Medioevale, con i camminamenti di ronda, la Collegiata
di San Giovanni, con un magazzino pieno di storia (tele, sculture, e reperti
storici), Palazzo Colonna già Orsini, Palazzo Doria Panphili, ricchi di storia
e di testimonianze artistiche (come ad esempio la scala elicoidale di Palazzo
Doria e numerose sale anche affrescate dove hanno soggiornato numerosi
personaggi). Ho trovato descrizioni degli interni di queste residenze
cardinalizie in libri scritti dai viaggiatori all’epoca del Gran Tour.
Dobbiamo ottenere la visibilità, anche limitata, di alcuni
degli spazi di queste residenze, almeno per periodi limitati, non possiamo
ignorare e non condividere questa parte di storia della città.
Palazzo Comunale di cui nel dicembre 2012 è ricorso il
centenario, passato abbastanza in sordina, qui si deve aprire una parentesi,
agganciando il ragionamento a quanto già detto in un precedente mio intervento.
Programmando il trasferimento delle attività amministrative del Municipio in
un’altra sede da individuare, in un hub dove far confluire tutti i principali
servizi al cittadino, l’edificio comunale posto nel centro cittadino potrebbe
trasformarsi in un luogo per la cultura che potrebbe contenere, fra l’altro una
esposizione permanente di un altro grande artista nettunese, il pittore
Lamberto Ciavatta, che credo abbia donato molte delle sue opere al Comune di
Nettuno. La mostra potrebbe raccogliere, in particolari periodi dell’anno,
anche opere che non sono di proprietà comunale, ma di proprietà di privati e/o
presenti in gallerie e musei sparsi per il mondo. Inoltre, con un accordo con
la Soprintendenza ai Archeologica ed ai Monumenti ed il competente Ministero,
potrebbero trovare allocazione, in altre sale dell’edificio, parte della enorme
quantità di reperti presenti nei magazzini del Museo Nazionale Romano di piazza
dei Cinquecento a Roma, dove fra l’altro sono presenti tante opere recuperate
nel nostro territorio.
Santuario di Santa Maria Goretti, sito che non rappresenta,
né un’opera d’arte né un monumento, ma per i fedeli e i turisti, è già un forte
polo di attrazione, che l’amministrazione comunale potrebbe trasformare anche
in un indotto per gli operatori turistico-commerciali.
Infine, come ho già avuto modo di dire in un mio precedente
intervento l’area del bosco di Foglino e l’intera area del Poligono militare e
Torre Astura, ribadisco, sarebbe un volano incredibile per le potenzialità
inespresse di questa città: avanzare la richiesta per l’inserimento dell’intero
Comprensorio di Torre Astura, oggi occupato dal Poligono militare, tra i siti
del patrimonio mondiale dell’Unesco, in quanto comprensivo di: area paleolitica
di eccezionale importanza (ne è la prova il ritrovamento del guerriero
“Nello”); area ricca di resti di ville romane e peschiere con porto romano;
area di importanza storico – architettonica con la torre di Astura e un’area
naturalistica eccezionale (ne è la prova, oltre ai numerosi studi condotti, il
fatto che la Comunità europea l’abbia considerata Sic, ossia Sito di importanza
comunitaria).
È giunto il momento di essere capaci di alzare lo sguardo verso
orizzonti larghi che permettano di accantonare il proprio tornaconto in nome di
un interesse generale.
Non voglio credere che non siamo capaci di questo.