giovedì 11 ottobre 2012

Parliamone Insieme: Come vorrei che fosse la mia città

Veduta esterna del Borgo medievale di Nettuno

Come vorrei che fosse la mia città

di Bruno Morelli

La volontà di organizzare un incontro dal titolo "Far funzionare la Città", mi ha fornito l'occasione per riflettere su come vorrei che fosse la mia città. Tante cose sarebbero da rivedere e pianificare, soprattutto se penso a una Nettuno efficiente sotto ogni aspetto e lungo tutta la sua estensione, dal centro storico alla più lontana periferia.

In primo luogo la mia riflessione vuole soffermarsi sulla necessità di un ammodernamento della struttura amministrativa e dei servizi. Questo è possibile attraverso una riorganizzazione dei settori per aree omogenee. Si potrebbe pensare, ad esempio, all'apertura di alcuni uffici comunali nei quartieri periferici o all'attivazione di sportelli anagrafici, tributari e di comunicazione utilizzando la tecnologia di
rete. La revisione di tutti i regolamenti comunali e il conseguente aggiornamento e adeguamento secondo le nuove normative vigenti porterebbe sicuramente Nettuno ad essere una città più moderna.

Non solo, tutto ciò che muove la macchina amministrativa dovrebbe poi essere portato a conoscenza dei cittadini, nella logica di un "catalogo di trasparenza" che permetterebbe davvero a tutti di conoscere, comprendere e partecipare, abbattendo finalmente il muro della burocrazia che negli anni ha creato un enorme divario tra cittadini e amministratori.

Per arrivare a questo, credo che sia indispensabile assicurare la migliore trasparenza degli atti amministrativi assumendo decisioni e comportamenti amministrativamente ineccepibili, tali da garantire equità nell'erogazione dei servizi, passando però attraverso una rigorosa scissione del momento della decisione politica (partiti/istituzioni) da quello della prestazione del servizio, che va affidato in via esclusiva a strutture tecniche imparziali.

Solo così i servizi al cittadino (da quelli sociali a quelli per le famiglie, da quelli per gli anziani a quelli scolastici) potranno tornare a chiamarsi tali, perché trasparenza e legalità assicureranno quel senso di solidarietà che ormai manca da tempo.

In particolare credo che debba essere perseguita la tutela degli anziani, potenziando i servizi di assistenza domiciliare, agevolando il volontariato civile e religioso e ricompensando l'assistenza dei familiari.

Gli anziani dovrebbero essere dotati di una struttura stabile d'incontro e di svago inserita nel contesto urbano, edilizio e sociale della città. Una struttura attrezzata di tutti gli strumenti utili così da renderli partecipi della vita e della crescita civile e collettiva nettunese. Non dimentichiamo che proprio gli anziani sono testimoni di arti e mestieri della tradizione locale, e progetti che ne prevedano l'interazione con gli enti scolastici del territorio sarebbero di grande interesse per la tutela della nostra memoria storica.

In merito ai servizi sociali generali non credo sarebbe una cattiva idea quella di avviare una campagna per rendere la città di Nettuno più pulita. Altro elemento è la valutazione concreta e definitiva con enti preposti per l'approntamento di una serie di interventi finalizzati alla difesa del litorale contro il fenomeno dell'erosione.

Infine, se penso a come far funzionare la mia città, porterei all'attenzione di tutti il problema dei parcheggi. Anche in tal senso si potrebbe condurre un'analisi del territorio che porti all'individuazione di ampie aree da destinare al parcheggio.

Lascio a voi ora la possibilità di riflettere e ampliare queste mie considerazioni, perché è importante dire ciò che vorremmo fare e sarà ancora più importante essere credibili, realizzandolo davvero.