Una città "Normale"
Nettuno deve tornare alla normalità
e puntare seriamente sulla crescita
di Stefano Tocci
Questa città ha bisogno di raggiungere due obiettivi primari: tornare alla normalità e avere come missione la ricerca costante della crescita. I due obiettivi viaggiano di pari passo e contribuiscono, se realizzati, a farci uscire da un tunnel dove c'è solo buio.
Normale è avere risposte immediate e certe da parte della macchina amministrativa, si tratta di un diritto del cittadino.
Normale è rendere pulita e presentabile la città, pulito il mare, più fruibili i pochi arenili liberi.
Normale è pretendere che la casa comunale sia un palazzo di vetro trasparente.
Normale è lasciare gli interessi personali fuori dalla porta e amministrare per il solo bene della città.
Normale è l'integrazione delle periferie.
Anormale è fare scelte urbanistiche dettate dagli interessi di pochi, troppo spesso i soliti.
Anormale è giustificare scelte urbanistiche nascondendole dietro la frase: "la città che da trent'anni attende risposte".
In un momento come questo diventa difficile parlare di crescita, ma sono convinto che il territorio e la sua ubicazione possano aiutare il processo. La "r" di routine porta alla morte della città. Chi non si rinnova e non rilancia, non solo non aiuta la città, ma non crea neanche possibilità di sviluppo economico. Ecco. Rilanciare, reinventare, ridistribuire, riacquistare, rivalutare, ridefinire.
La vocazione turistica ci deve far guardare oltre i nostri confini. Potremmo creare occasioni di sviluppo con i comuni del litorale, o intercettare le bellezze naturali della nostra città e della sua storia. Nel mantenimento degli attuali livelli occupazionali andiamo a trattare con il ministero della Difesa per aumentare la nostra offerta di spiaggia.
Cerchiamo soluzioni alternative e innovative alla viabilità con l'intento di favorire il flusso e permettere ai cittadini e non, di meglio fruire dei servizi offerti, e ai commercianti di poter avere un incremento di clientela. I beni comuni vanno messi a reddito, nella convinzione che gli stessi appartengono alla cittadinanza e non ai soliti pochi. È giusto remunerare chi investe nella città, ma è altrettanto giusto che venga remunerata la città e i cittadini anche a livello occupazionale.
La remunerazione, il rilancio, la rivisitazione, la ricerca di soluzioni innovative per creare reddito e occupazione reale e duratura.